Pasta: alimento funzionale ?

Un piatto di pasta può essere un pasto funzionale? E’ possibile consumarla di sera?

Sì anche la pasta può diventare un piatto funzionale se scelta nel modo corretto e con i giusti abbinamenti.

E’ possibile consumarla, senza sensi di colpa, anche come pasto serale, beneficiando delle sue proprietà, salvo in alcune condizioni.

Se siamo di fronte ad un soggetto sovrappeso con un’alterata glicemia a digiuno, con un’insulinoresistenza o affetto da sindrome metabolica, un piatto di pasta la sera non è una scelta raccomandabile.

Al contrario in presenza di alcuni disturbi quali gastrite o reflusso, insonnia o problematiche tipiche della menopausa quali le vampate notturne un piatto di pasta la sera non solo è autorizzato, ma anche consigliato.

La pasta di sera è in grado di migliorare il sonno, ha un’azione sedativa e rilassante grazie all’apporto di triptofano, un aminoacido precursore di melatonina e serotonina.Se ben abbinata è inoltre, un piatto ben digeribile, molto di più di un pasto a base proteica quindi utile in chi soffre di reflusso o problemi digestivi.

Sfatiamo il mito che la pasta la sera faccia ingrassare o meglio, come già detto, può essere controproducente in alcune problematiche ormonali/metaboliche ma in un soggetto sano e normopeso può essere consumata senza sensi di colpa. La pasta contribuisce ad un aumento di peso se mangiata in eccesso, se mal abbinata o se più in generale, l’alimentazione è squilibrata.

Quale tipologia di pasta?

E’ importante scegliere una pasta dall’indice glicemico contenuto come una pasta integrale meglio se di farro, grani antichi o grano saraceno, meglio ancora i formati lunghi rispetto a quelli corti.

Il problema principale è infatti il fatto che i carboidrati complessi, anche se hanno un assorbimento più lento rispetto agli zuccheri semplici, contribuiscono a far aumentare glicemia e insulina. Mantenere sotto controllo i livelli di insulina è fondamentale per prevenire le patologie croniche e anche per restare in forma; l’insulina infatti è un ormone che se stimolato eccessivamente porta ad un maggior accumulo di grasso specie nella parte centrale del corpo.

Ai fini di contenere il carico glicemico e insulinemico attenzione quindi al tipo di pasta e all’abbinamento, sì ad un piatto di pasta abbinato con verdure e grassi buoni. La verdura infatti grazie alla fibra presente è in grado di rallentare l’assorbimento degli zuccheri.

Dei grassi non dobbiamo avere paura, questi stati troppo a lungo demonizzati, dovremmo riscoprirli in quanto sono un nutriente essenziale di cui non possiamo fare a meno. Oggi sappiamo che le diete che restringono eccessivamente i grassi peggiorano il profilo lipidico e l’insulino-resistenza.

RICETTA FUNZIONALE:

Spaghetti di farro integrale con zucchine e curcuma, aromatizzati al limone.

Ingredienti:

  • Spaghetti di farro integrale
  • Zucchine
  • Prezzemolo
  • Olio extravergine di oliva
  • Aglio
  • Noci di macadamia
  • Scorza di limone non trattato
  • Sale, pepe, peperoncino
  • Curcuma

Procedimento:

Scaldate una padella con uno/due cucchiai di olio extravergine di oliva e una speccia di aglio per circa 1-2’; disponete quindi in padella le zucchine precedentemente tagliate, aggiungete una spolverata di curcuma e di pepe e lasciate cuocere per una decina di minuti. Nel frattempo lessate gli spaghetti in acqua salata.

Trascorsi i 10 minuti (le zucchine devono essere morbide ma non sfatte) frullatene la metà con prezzemolo e una decina di noci di macadamia.

Scolate gli spaghetti ancora al dente e mantecateli in padella con le zucchine intere e quelle frullate, aggiungete una spolverata di peperoncino, della scorza di limone e servite.

Alimenti e consigli funzionali:

-Spaghetti di farro integrale: la pasta di farro integrale ha un indice glicemico più contenuto, un più alto tenore di fibre e di proteine. Scegliete un formato di pasta lungo come gli spaghetti e l’indice glicemico sarà ancora più basso rispetto ai formati più corti.

-Zucchine: sono un vegetale facilmente digeribile e adatto in chi ha problemi di colon irritabile o di gastrite.

-Cottura in olio: sfatiamo il mito che dobbiamo consumare verdure bollite e prive di condimento, queste infatti sono impoverite di micronutrienti e risultano imbibite di acqua con la conseguenza che causeranno più gonfiore e fermentazione. Specie per chi soffre di problemi gastrici è molto più funzionale cuocere gli alimenti in padella con un buon olio extravergine di oliva. Questo metodo di cottura disidrata l’alimento e stimola la produzione di bile, migliorando la digeribilità. Inoltre l’uso dell’olio permette di veicolale meglio le vitamine liposolubili.

-Noci di macadamia: aggiungere delle fonti di grassi buoni aiuta a tenere sotto controllo il carico glicemico e insulinemico del pasto. Le noci di macadamia sono una fonte di importanti grassi monoinsaturi e di vitamina E.

-Olio extravergine di oliva: l’oro liquido del mediterraneo. E’ una fonte di acidi grassi monoinsaturi, vitamina E e polifenoli. Proprio quest’ultimi sono responsabili delle innumerevoli proprietà antiossidanti, antifiammatorie e del ruolo sulla promozione della salute cardiovascolare.

-Prezzemolo: erba aromatica ricca di vitamina C, di carotenoidi e di calcio.

-Peperoncino: utile per insaporire ricette ma anche ricco di principi attivi, non mancano sali minerali e vitamine quali la vitamina C.

-Curcuma: spezia conosciuta fin dall’antichità soprattutto in Oriente e studiata per le sue proprietà antifiammatorie grazie al suo principio attivo, la curcumina. Sono numerosi gli studi che correlano l’utilizzo di curcumina con una prevenzione di patologie infiammatorie e croniche e che dimostrano effetti interessanti sui geni dell’invecchiamento. Attenzione però la curcumina è scarsamente biodisponibile, per aumentarne la biodisponibilità è necessario abbinarla al pepe, la piperina infatti ne aumenta l’assorbimento così come l’olio extravergine di oliva.

Scorza di limone: del limone è proprio la scorza la parte più benefica. Ricca di vitamina C e di limonene, una preziosa molecola della famiglia dei terpeni responsabile del caratteristico profumo, dalle spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

 

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