Cistite: dieta e integrazione

 

La cistite è un’infiammazione della vescica in genere associata ad una infezione batterica. Si stima che circa una donna ogni due svilupperà almeno un episodio di cistite nel corso della vita e che, di queste, una ogni cinque avrà re-infezioni a carattere recidivante. Le cistiti ricorrenti sono un problema di crescente rilevanza per la donna e rappresentano una delle principali cause di prescrizione antibiotica. Si parla di infezioni ricorrenti del tratto urinario quando si verificano almeno tre episodi infettivi negli ultimi 12 mesi.  Le  terapie antibiotiche sono in grado di risolvere episodi acuti di cistite, ma risultano inefficaci nella prevenzione delle infezioni recidivanti. Inoltre, un uso eccessivo di antibiotici può associarsi all’induzione di resistenza per la selezione di ceppi batterici progressivamente più aggressivi e di difficile eradicazione, oltre a causare disbiosi intestinale e vaginale.

I sintomi principali della cistite includono uno stimolo persistente, frequente e urgente a urinare in piccole quantità e una sensazione di bruciore durante la minzione. A questi si possono aggiungere dolore o sensazione di pressione nell’area pelvica, urine opache e dall’odore intenso e una leggera febbre, a volte si può riscontrare anche la presenza di sangue nelle urine.

La cistite è generalmente scatenata da infezioni batteriche, nella maggior parte dei casi a carico di Escherichia Coli, un batterio che dall’intestino, dove alberga nella popolazione microbica normale, può colonizzare le vie urinarie.

La diagnosi, in presenza dei sintomi della cistite, avviene attraverso l’urinocoltura  o esame colturale delle urine, un esame di laboratorio utile alla ricerca di batteri e altri microrganismi potenzialmente patogeni nelle urine del paziente. In abbinamento a questa ricerca, viene richiesto l’antibiogramma, ovvero un esame eseguito in vitro effettuato sul microrganismo patogeno che permette di stabilire se esso sia sensibile ad un determinato antibiotico.

Il problema dei biofilm: fino all’80% delle infezioni batteriche è causato da biofilm, si tratta di comunità di cellule batteriche e fungine racchiuse in una matrice polimerica che protegge i germi dall’attacco del sistema immunitario e degli antibiotici. La formazione di biofilm rappresenta la causa principale dell’elevata prevalenza in ambito ginecologico di infezioni recidivanti e  antibiotico-resistenti.

Quando siamo di fronte a infezioni ricorrenti e recidivanti possiamo fare ricorso ad alcune MOLECOLE FUNZIONALI che possono contribuire con efficacia alla prevenzione e cura delle cistiti.

D-mannosio: si tratta di uno zucchero estratto dalla corteccia di betulla, è metabolicamente inerte, arriva intatto a livello urinario dove si lega alle fimbrie dei batteri impedendo quindi l’adesione di E.coli alle mucose; i batteri agganciati al mannosio verranno poi eliminati con le urine, fondamentale è bere a sufficienza. Inoltre, il D-mannosio ha anche un’azione riparatrice poiché contribuisce alla ristrutturazione dello strato di mucopolisaccaridi delle mucosa vaginale e della parete vescicale garantendo una maggiore protezione da successivi insulti batterici.

Cranberry: è conosciuto anche con il nome di mirtillo americano, la sua azione è quella di prevenire l’adesione dei batteri alle mucose delle vie urinarie grazie alla presenza di proantocianidine.

Lattoferrina: è una sostanza preziosa nella modulazione delle difese immunitarie, ha azione antiossidante e riduce l’aggressività dei germi patogeni.

• N-acetil-cisteina: aiuta a ridurre i biofilm patogeni, scioglie la rete mucopolisaccaridica secreta nei biofilm dagli stessi batteri e quindi riespone il contenuto del biofilm all’aggressione dell’antibiotico e alle difese immunitarie.

• Morinda citrifolia: ha capacità antibatteriche e antinfiammatorie

Da non trascurare è anche la salute della flora batterica intestinale e vaginale, utile è quindi l’utilizzo di probiotici, in particolare di lattobacili della flora di Doederlein  e di L. Rhamnosus.

Per quanto riguarda l’alimentazione l’approccio deve essere genericamente antinfiammatorio, deve prevedere una corretta idratazione e, se presente, occorre correggere la stipsi che aumenta il rischio di infezioni del tratto urinario.

CISTITE INTERSTIZIALE  

Esistono, anche forme di cistite non associate a un’infezione batterica.  E’ il caso della cistite interstiziale, un’infiammazione cronica della vescica dalle cause non ancora chiarite, probabilmente di origine multifattoriale. E’ considerata una malattia poco diffusa, ma la sua incidenza sembra essere sottostimata; colpisce soprattutto il sesso femminile, più di frequente in età riproduttiva e può accompagnarsi a vulvodinia, endometriosi e fibromialgia.

La cistite interstiziale è caratterizzata da sintomi quali: dolore vescicale, dolore pelvico, dolore intenso durante il riempimento della vescica e aumento della frequenza minzionale.

Il trattamento della cistite interstiziale è multifattoriale e coinvolge anche lo stile di vita e l’alimentazione oltre che alla riabilitazione del pavimento pelvico.

Per quanto riguarda la dieta è consigliato un approccio antinfiammatorio, inoltre studi scientifici riportano un peggioramento dei sintomi in seguito all’assunzione di alcuni alimenti: caffè, tè, bevande gassate e alcoliche, cibi speziati, dolcificanti artificiali, agrumi e pomodori. La strategia migliore sembra essere una dieta ad esclusione col fine di determinare quali sono gli alimenti che tendono ad esacerbare la sintomatologia.

 

Bibliografia:

– Kranjčec B. et al., “D-mannose powder for prophylaxis of recurrent urinary tract infections in women: a randomized clinical trial”, World J Urol. Feb 2014.

– Hooton TM et al., “Effect of Increased Daily Water Intake in Premenopausal Women With Recurrent Urinary Tract Infections: A Randomized Clinical Trial” , JAMA Intern Med. Nov 2018.

– Wang CH et al., “Cranberry-containing products for prevention of urinary tract infections in susceptible populations: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials”. Arch Intern Med. Jul 2012.

-Bassaly R. et al., “Dietary consumption triggers in interstitial cystitis/bladder pain syndrome patients” Female Pelvic Med Reconstr Surg. Jan 2011.

– Ng QX et al.,“Use of Lactobacillus spp. to prevent recurrent urinary tract infections in females” Med Hypotheses May 2018.

 

 

 

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