02 Apr Sindrome dell’ovaio policistico e dieta
La sindrome dell’ovaio policistico è un disordine endocrino che colpisce il 5-10% delle donne in età riproduttiva.
La diagnosi avviene se sono presenti almeno 2 dei seguenti:
– alterazioni mestruali (oligomenorrea e/o anovolulazione)
– segni clinici e biochimici di iperandrogenismo
– ecostruttura policistica dell’ovaio
La pcos può accompagnarsi a 3 tipi di squilibri:
– riproduttivo con amenorrea, oligomenorrea, cicli anovulatori, problematiche di fertilità.
– iperandrogenico con irsutismo, acne, seborrea e alopecia
– metabolico con obesità addominale, aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, ipertensione e alterata regolazione glicemica. Circa il 70% delle donne con pcos soffre di insulino-resistenza.
QUAL E’ IL RUOLO DELLA DIETA?
L’alimentazione svolge un ruolo importantissimo nelle donne affette da pcos diventanto un vero e proprio strumento terapeutico. La dieta permette di ottenere:
-miglioramento dell’insulino-resistenza
-riduzione del peso corporeo
-diminuzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi
-riduzione del peso e della circonferenza vita
-scomparsa dell’acne
-miglioramento dell’irsutismo e dell’alopecia
-cicli più frequentemente ovulatori
-minor rischio di aborto
Gli studi ci dimostrano che nelle donne con pcos sovrappeso o obese la sola perdita di peso di circa il 10% del peso corporeo porta ad un miglioramento dei parametri metabolici e endocrinologici.
QUALE DIETA?
La strategia alimentare migliore è una dieta a basso carico glicemico e insulinemico la quale permette di controllare l’insulino-resistenza e le problematiche ad essa correlate. Attenzione a non confondere indice e carico glicemico.
Indice glicemico: indica la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all’assunzione di un alimento.
Carico glicemico: indice glicemico dell’alimento x grammi di carboidrati presenti nella porzione/100.
Quindi il carico glicemico tiene conto della quantità di carboidrati presenti nella porzione. Esempio: la zucca ha un alto indice glicemico, tuttavia se consideriamo i carboidrati presenti in una porzione di zucca scopriamo che il carico glicemico complessivo è comunque basso. Altro aspetto da tenere in considerazione è la composizione dell’intero pasto, se consumiamo pasti completi e bilanciati che comprendano una quota di carboidrati, di proteine, di grassi e di fibra riusciamo a tenere sotto controllo il carico glicemico e quindi la risposta insulinemica. Nota bene: la corretta ripartizione dei macronutrienti dipende dal soggetto, dalla sua composizione corporea, dall’attività fisica svolta e dal suo quadro clinico generale.
I latticini?Latte e derivati sono da limitare poiché pur contenendo pochi zuccheri, hanno alto indice insulinemico. E’ possibile mantenerli con bassa frequenza e di buona qualità se il ciclo è regolare e ovulatorio e se non è presente acne.
Inoltre, è stato dimostrato che una determinata organizzazione dei pasti può essere benefica nelle donne affette da pcos. In particolare fare una colazione molto abbondante, un pranzo normale e una cena molto leggera migliora l’ovulazione e permette di avere cicli più frequentemente ovulatori.
E la dieta chetogenica?
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di dieta chetogenica (tornerò sull’argomento con un articolo a parte) la quale può essere, in alcuni casi, una strategia dietetica vincente in caso di Pcos. La dieta chetogenica per pcos è una dieta normoproteica, a basso tenore in carboidrati e ipolipidica. Non è una dieta adatta a tutte, occorre fare alcune analisi per capire se quel soggetto è idoneo e, mai come in questi casi, il fai da te è assolutamente sconsigliato e controproducente.
Personalmente ritengo utile applicare la dieta chetogenica ad esempio nelle donne con marcato sovrappeso che hanno necessità di perdere peso rapidamente per intraprendere un percorso di PMA. Sottolineo comunque che una dieta a basso carico glicemico ben strutturata porta al dimagrimento e al miglioramento del quadro clinico risultando anche più semplice da seguire per la paziente.
L’argomento Pcos è molto vasto e non si esaurisce con un articolo, se avete dubbi o domande potete scriverle qui sotto e vi risponderò volentieri.
Bibliografia:
- Lim SS et al. “Lifestyle changes in women with polycystic ovary syndrome”, Cochrane Database Syst Rev. 2019 Mar.
- D.Jakubowicz et al. “Effects of caloric intake timing on insuline resistance and hyperandrogenism in lean women with polycystic ovary syndrome” Clin Sci, Nov, 2013.
- Scuola di Nutrizione Salernitana, XVII corso di alimentazione e nutrizione umana, “Alimentazione e donna in condizioni Patologiche”, Gen. 2018.
- Z. Fagfoori et al. “Nutritional management in women with polycystic ovary syndrome: a review study”, Diabetes Metab Syndr 2017.
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